Soggetto: Aree di sosta

| giugno 06 | Soggetti

Leggenda vuole che tutto nacque da Mario Pavesi, che nel lontano 1947 decise di aprire uno spaccio dei suoi biscotti nei pressi del casello autostradale di Novara. Nel 1952 si aggiungono bar e ristorante. Il complesso viene chiamato “Autogrill Pavesi”.

Nel 1956 a San Donato Milanese Gronchi, presidente della Repubblica, posa la prima pietra dell’ autostrada del Sole. Nel progetto di realizzazione sono già previste le aree di servizio.

IL SOGGETTO

Si tratta, attraverso testimonianze e materiale di repertorio, di cercare di sottolineare il cambiamento della percezione del viaggio dagli anni ’50 ad oggi. Appena fecero la loro comparsa, gli autogrill erano parte integrante, se non meta, dello spostamento. Si mangiava al ristorante Pavesi per guardare scorrere le auto sotto i piedi dai finestroni. Ci si scattava una fotografia e si poteva anche comprare una cartolina ricordo. Ora la dimensione e’ molto cambiata. Fermarsi e’ una scelta obbligata: fare benzina, mangiarsi uno dei panini previsti, gettare un occhio alla mercanzia esposta e poi ripartire verso la vera meta.

A ponte e tondi. Le forme,

Di chiara ispirazione americana, le costruzioni sono dei modelli replicabili con poco sforzo su tutto il territorio nazionale. Ad occuparsi della loro concezione vengono chiamati un pugno di architetti tra cui Melchiorre Bega, Carlo Casati e Angelo Bianchetti.

Bianchetti, forse il piu’ innovativo, nel 1959 progetta a Fiorenzuola il primo autogrill a ponte -raggiungibile da entrambe le carreggiate- d’Europa. Mentre la gente si stupisce che non venga bloccato il traffico dell’autostrada per permetterne la costruzione, si crea lo stampo da cui verranno generati una dozzina di cloni sparsi per il territorio. Il piu’ riuscito pare fosse il Mottagrill di Cantagallo, un monumento neobarocco di Bega andato completamente distrutto da un incendio.

Molto apprezzati anche i classici Pavesi a pianta circolare, sovrastati da due semi ellissi incrociate a sorreggere il logo e addobbati con le bandiere delle nazioni in cui venivano commercializzati i noti biscotti. A Lainate ne rimane ancora un buon esempio. A Ronco Scrivia, invece, si puo’ apprezzare la decadenza di questo tipo di struttura.

Il tourist market

Il luogo dove sono confinati quei prodotti che solo in autostrada trovano la loro ragione d’essere. Prodotti stagionali: l’albero di Natale che canta jingle bells, ma anche la discografia parallela di alcune stazioni di servizio, composta da cantanti da sottobosco napoletano a fianco di audiocassette dei migliori discorsi di Mussolini. Non possono mancare souvenir delle bellezze dell’area in cui ci si trova, sedicenti prodotti tipici e, negli ultimi anni, Padre Pio.

Villorba Est. I non luoghi

Già dai loro nomi, sono posti che non esistono. Se non sono a ridosso di grandi citta’, rimandano a fiumi o monti. Sono uguali a loro stessi, aperti 24 ore su 24. Sulle porte dei cessi dei maschi si trovano gli stessi messaggi: calcio e incontri hard. Potenzialmente una volta varcata la soglia, si potrebbe essere ovunque, almeno fino a Pescara. Vengono citati nelle cronache quando diventano teatro di scontro tra tifoserie che non era previsto si incrociassero, oppure vengono saccheggiati.

Una volta a Cantagallo Giorgio Almirante non venne servito. Era segretario del MSI e le maestranze non ne vollero sapere. Risultato: alcuni giorni dopo, spedizione punitiva di squadristi.

Persone

La figura mitica e’ il truffatore. Ha provato a vendere di tutto. Gioielli in oro per poter proseguire il suo viaggio. Videocamere di mattoni e orologi di plastica. Negli ultimi anni si e’ dato da fare anche con le tre carte, aiutato da un palo dopo la corsia di immissione, uno alla porta dell’autogrill e un complice che dimostra al pollo di turno quanto sia facile vincere.

Poi le comitive: ferventi religiosi, motociclisti tedeschi…

Infine i personaggi famosi che vi hanno fatto sosta e i turisti stranieri a cui vengono cambiate le spazzole nuove dei tergicristallo della loro auto presa a nolo.