Leggenda
vuole che tutto nacque da Mario Pavesi, che nel lontano 1947 decise di aprire
uno spaccio dei suoi biscotti nei pressi del casello autostradale di Novara.
Nel 1952 si aggiungono bar e ristorante. Il complesso viene chiamato "Autogrill
Pavesi".
Nel 1956
a San Donato Milanese Gronchi, presidente della Repubblica, posa la prima
pietra dell' autostrada del Sole. Nel progetto di realizzazione sono giˆ
previste le aree di servizio.
Si tratta, attraverso testimonianze e materiale di
repertorio, di cercare di sottolineare il cambiamento della percezione del
viaggio dagli anni '50 ad oggi. Appena fecero la loro comparsa, gli autogrill
erano parte integrante, se non meta, dello spostamento. Si mangiava al
ristorante Pavesi per guardare scorrere le auto sotto i piedi dai finestroni.
Ci si scattava una fotografia e si poteva anche comprare una cartolina ricordo.
Ora la dimensione e' molto cambiata. Fermarsi e' una scelta obbligata: fare
benzina, mangiarsi uno dei panini previsti, gettare un occhio alla mercanzia
esposta e poi ripartire verso la vera meta.
A ponte e
tondi. Le forme
Di
chiara ispirazione americana, le costruzioni sono dei modelli replicabili con
poco sforzo su tutto il territorio nazionale. Ad occuparsi della loro
concezione vengono chiamati un pugno di architetti tra cui Melchiorre Bega,
Carlo Casati e Angelo Bianchetti.
Bianchetti,
forse il piu' innovativo, nel 1959 progetta a Fiorenzuola il primo autogrill a
ponte -raggiungibile da entrambe le carreggiate- d'Europa. Mentre la gente si
stupisce che non venga bloccato il traffico dell'autostrada per permetterne la
costruzione, si crea lo stampo da cui verranno generati una dozzina di cloni
sparsi per il territorio. Il piu' riuscito pare fosse il Mottagrill di
Cantagallo, un monumento neobarocco di Bega andato completamente distrutto da
un incendio.
Molto
apprezzati anche i classici Pavesi a pianta circolare, sovrastati da due semi
ellissi incrociate a sorreggere il logo e addobbati con le bandiere delle
nazioni in cui venivano commercializzati i noti biscotti. A Lainate ne rimane
ancora un buon esempio. A Ronco Scrivia, invece, si puo' apprezzare la
decadenza di questo tipo di struttura.
Il tourist
market
Il luogo
dove sono confinati quei prodotti che solo in autostrada trovano la loro
ragione d'essere. Prodotti stagionali: l'albero di Natale che canta jingle
bells, ma anche la discografia parallela di alcune stazioni di servizio,
composta da cantanti da sottobosco napoletano a fianco di audiocassette dei
migliori discorsi di Mussolini. Non possono mancare souvenir delle bellezze
dell'area in cui ci si trova, sedicenti prodotti tipici e, negli ultimi anni,
Padre Pio.
Giˆ dai loro nomi, sono posti che non esistono. Se non
sono a ridosso di grandi citta', rimandano a fiumi o monti. Sono uguali a loro
stessi, aperti 24 ore su 24. Sulle porte dei cessi dei maschi si trovano gli
stessi messaggi: calcio e incontri hard. Potenzialmente una volta varcata la
soglia, si potrebbe essere ovunque, almeno fino a Pescara. Vengono citati nelle
cronache quando diventano teatro di scontro tra tifoserie che non era previsto
si incrociassero, oppure vengono saccheggiati.
Una volta
a Cantagallo Giorgio Almirante non venne servito. Era segretario del MSI e le
maestranze non ne vollero sapere. Risultato: alcuni giorni dopo, spedizione
punitiva di squadristi.
Persone
La figura mitica e' il truffatore. Ha provato a vendere di
tutto. Gioielli in oro per poter proseguire il suo viaggio. Videocamere di
mattoni e orologi di plastica. Negli ultimi anni si e' dato da fare anche con
le tre carte, aiutato da un palo dopo la corsia di immissione, uno alla porta
dell'autogrill e un complice che dimostra al pollo di turno quanto sia facile
vincere.
Poi
le comitive: ferventi religiosi, motociclisti tedeschi...
Infine
i personaggi famosi che vi hanno fatto sosta e i turisti stranieri a cui
vengono cambiate le spazzole nuove dei tergicristallo della loro auto presa a
nolo.