Un documentario sulla distruzione della flotta storica di autobus a Malta.
Per capire che Monumento siano i bus di Malta basta la prima pagina di risultati di Google immagini.
Davvero. ( la prima pagina di risultati di Google immagini)
Comunque sono questi:
IL SOGGETTO ORIGINALE
Leyland. Dutch. DAF. AEC. Ford. Datsun. Vauxhall. Bedford.
Belli, vero? Il sogno di un bambino che appanna la vetrina delle macchinine.
Bene, il 3 luglio 2011 li rottamano.
In una insensata urgenza di modernità arrivano 174 autobus dalla Cina,
Questi:
Gli autobus di Malta sono stati amorevolmente restaurati per 70 anni. 3 di loro servivano la marina inglese durante la seconda guerra mondiale. Ogni autobus è decorato calligraficamente con la cura destinata a una barca da pesca. Ogni autista possiede e guida lo stesso autobus. Ne personalizza l’interno: Madonne, Santi, Elvis, Silvester Stallone. Ogni autista ascolta la sua musica, spesso ad alto volume: pessima house, Rod Stewart, Shakira.
Via, a casa, tutti in prepensionamento.
Gli autisti non hanno una buona fama. Tamarri, ignoranti e sporchi è il minimo che viene detto di loro. La nuova compagnia di trasporti non a caso usa lo slogan “tailoring bus drivers for a better service”. Gente brusca, che gira per l’isola con il diesel mischiato a nafta, che ha monopolizzato i peggiori bar di Valletta, Floriana e Sliema.
Le ragioni dei maltesi non si limitano a questo: il pullman Bedford che a un turista sembra il soggetto perfetto per una fotografia diventa una tortura quotidiana per il culo di un pendolare, sballottato su un catorcio senza sospensioni. La guida è arrogante, gli scarichi mefitici.
Eppure non si rendono conto che stanno rinunciando a un simbolo della loro identità, come le cadillac di Cuba o i tram di Vienna.
L’idea è un farne un documentario. Inutile insistere sull’eventuale bellezza fotografica (sia dei bus che di Malta). La comunità degli autisti. I loro circoli di dopolavoro. Le loro officine. La mano del calligrafo che li ha decorati. Il blues dell’ultimo viaggio.
10 giorni di ripresa. Un intervistatore, un operatore, un fonico.
I maltesi parlano un buffo ma grammaticalmente corretto inglese.
Queste foto sono state fatte 15 anni fa durante il primo di sei viaggi a Malta:
CREDITS
DIRECTED BY
Opificio Ciclope
CAMERA
Gianluca Moro
EDIT
Emilio Torreggiani
ORIGINAL SCORE
Egle Sommacal
EXECUTIVE PRODUCER
Margerita Scarano
THANKS TO
(in order of appareance):
old man at Barracca Gardens
woman at Balluta kiosk
Tony Baiadera’s son
old man near Triton’s fountain
rejected driver
Peter Skerry
Joey of Saint julian
George Cini
Souvenir’s kiosk owner
IL BLOG SCRITTO DURANTE LE RIPRESE, SOPRATTUTTO FOTO [CLICK]
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Un documentario sugli autobus storici di Malta
20’circa ( https://www.opificiociclope.com/Maltabus.mov )