Il Settebello
Italia, immediato dopoguerra. La Breda di Sesto San Giovanni elabora un progetto per la realizzazione di un treno di assoluta eccellenza. Deve simboleggiare il punto di svolta di una nuova era: la ricostruzione. Il progetto dell’ ETR300 – passato alla storia come Settebello – inizia nel 1947.
A lavorarvi vengono chiamati Giulio Minoletti, Giò Ponti, Ricas, Tomasini e Ciuti. I migliori architetti e designers di quegli anni. Le soluzioni adottate sono assolutamente innovative per l’epoca: in testa e coda “carrozza belvedere” (per premettere al viaggiatore di godersi il panorama), cabina di guida sopraelevata, filodiffusione, ufficio postale, chiosco per vendita di riviste, aria condizionata… Privo di scompartimenti, l’ETR300, il cui soprannome probabilmente deriva dalle sette carrozze che lo componevano, fu anche il primo treno elettrico a poter viaggiare a 180 km/h, e toccare i 200 km/h. Vennero prodotti solo tre convogli. Attualmente l’unico sopravvissuto, completamente riadattato, si trova nella rimessa di Ancona ed è possibile noleggiarlo per eventi e cerimonie.
Il documentario
Il Settebello è un’ottima metafora per gettare uno sguardo sulla storia italiana dagli anni ’50 al ’90. Le polemiche e gli inconventienti che seguirono i primi test di collaudo, i pezzi unici che ne creavano l’arredamento, la fine ingloriosa che ha subito, sono tutti tratti tipici di questa nazione. Voler realizzare un documentario su questo mezzo di trasporto e’ ripercorrere i passi cruciali che ci hanno portati ad essere quello che siamo.
I temi: Sesto San Giovanni. La Breda
Toccare solo l’argomento, significa aprire le porte di un universo molto complesso. La Breda si occupava di tutto: elettromeccanica e locomotive, siderurgia, aeronautica, armi, navi, ricerca mineraria… Calcolare l’impatto che questa industria ebbe su territorio è pressoché ciclopico. Sarebbe come voler analizzare l’impatto dell’Alfa Romeo su Arese. Attualmente parte della zona ex-Breda è interessata a vari progetti di riqualificazione tra cui la “citta’ del futuro” di Renzo Piano.
I temi: Giulio Minoletti
Uno spirito del tempo. Gia’ autore della Casa del Fascio di Gallarate, disegno’ gli interni dell’Andrea Doria, del Leonardo Da Vinci, della carrozza Presidenziale, nonche’ la mensa degli impiegati della Bicocca, la piscina di Monza, la stazione di Milano Garibaldi e tanto altro. Fu anche l’ideatore degli interni del treno Belvedere (ETR250) e soprattutto del Settebello.
I temi: Il Progetto del Settebello
Partendo dai modelli ETR200 – disegnati da Ponti e Pagano – il Settebello mise a dura prova gli ingegneri del tempo. Nuove soluzioni da trovare. La fase de progettazione venne coperta dal piu’ stretto segreto. I pochi operatori ammessi a scattare fotografie o girare riprese non potevano distribuire i loro materiali se non dopo l’inaugurazione ufficiale.
I temi: gli interni
Solo pezzi unici. Esempio: le poltrone, ormai rintracciabili solo in negozi di design, ospitavano fino a massimo 190 viaggiatori in sette vagoni. Lo spazio è un lusso. Il Settebello era il lusso.
I temi: l’esterno
Abbandonato il colore marroncino dei treni Fs degli anni ’30, l’ETR300 propose il grigio-verde che si sarebbe imposto per molti anni. Fu anche il primo ad essere coerente dalla testa alla coda – le carrozze del Settebello non erano compatibili con altri treni, quindi la soluzione di continuita’ delle singole carrozze era assolutamente garantita. Per non citare le carrozze Belvedere con le loro tendine…
I temi: prove e incidenti
Nel settembre del 1952 iniziarono le corse di prova del treno. Tra guasti meccanici e suicidi, il treno riuscì comunque a toccare i 200 km/h. Ben presto questi viaggi tecnici si trasformarono in propagandistici. I giornalisti dell’epoca venivano invitati a prendervi parte e venivano incantati con il numero del bicchiere pieno d’acqua che, appoggiato ad un tavolino non fissato al terreno, non perdeva una goccia grazie alla stabilità dell’ETR.
I temi: le polemiche
Ancora prima di prendere regolare servizio, il Settebello fu al centro di varie polemiche stampa, principalmente dovute al suo esorbitante costo di realizzazione e della sua non cortissima utilità.
I temi: l’inaugurazione
Nella migliore tradizione, le massime autorita’ statali, delle ferrovie e della Breda furono presenti alla cerimonia di inaugurazione. Ospiti graditi ovviamente anche giornalisti italiani e stranieri, per percorrere il tragitto Roma-Napoli, dove altre autorita’ si sarebbero unite ai festeggiamenti.
I temi: il personale di bordo
Il personale di bordo era costituito da due interpreti, due hostess, due meccanici, cuochi e camerieri in guanti bianchi, sei macchinisti e il personale di scorta. Per il primo viaggio del 30 marzo 1953, in partenza da Milano, si occuparono di portare a destinazione ben sei passeggeri, di cui uno solo diretto nel capoluogo campano.
I temi: i viaggiatori
Facile immaginare il viaggiatore tipo dell’etr300. Un treno di sola prima classe, con servizi all’avanguardia, presupponevano come pubblico la nuova borghesia imprenditoriale che in quegli anni si stava occupando di rimettere in piedi una nazione. Non aveva tempo da perdere, ma non aveva per questo perso il gusto ottocentesco per il viaggio.
I temi: le migliorie
Nel 1970 i tre treni modello Settebello vennero temporaneamente ritirati per essere riaggiornati, soprattutto meccanicamente. Continuavano ad esprimere l’eccellenza, dimostrandosi, nonostante l’età ancora piu’ competitivi dei nuovi Vesuvio e Ambrosiano
I temi: Genova Sprint
Nel 1984 gli etr vennero tolti dalla Roma-Milano, che avevano percorso fino a quel momento, per essere spostati su dorsali minori e poi prestare unicamente servizio sulla Genova-Roma. Nel 1988 furono ritirati definitivamente.
I temi: Demolizione
Due Settebello vennero demoliti a dieci anni di distanza a cura della ditta Magliola di Santhia’. L’ETR302 – costruito nel 1953 – fu invece assegnato al distretto di Ancona.
I temi: il Sopravvissuto
Sottoposto a continue modifiche, ad esempio trasformato in “treno mostra” per la Ideal Standard, oppure in “monumento storico” per una mostra di design a Milano, oggi l’unico Settebello disponibile si può tranquillamente affittare per cerimonie, convegni e quant’altro. Bisogna però sepersi accontentare: al posto degli interni di Minoletti, Ponti e gli altri, si deve viaggiare sui comuni sedili blu di un qualsiasi anonimo vagone FS.
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