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Al rintocco delle 23.30, dopo aver caricato un treno diviso in sei segmenti, parte da Messina l’ultimo traghetto per la terraferma. Ecco, la porta della Sicilia si è chiusa, fino all’alba di domani.
Siamo sul Riace, una nave lunga più di 100 metri, il più vecchio traghetto in attività sullo stretto.
È stato costruito a Castellamare di Stabia nel 1983, e percorre come Sisifo il suo andirivieni di fatica da quaranta anni.
Per questo è amato da collezionisti e modellisti, nel loro struggimento per l’inanimato, e più volte fotografato, dipinto, riprodotto.
Possiamo arrivare al ponte del bar e mangiare per l’ultima volta il celebre, oleosissimo, amato e odiato arancino del ferryboat, un’esperienza più eucaristica che gastronomica. Portiamo alla bocca la Sicilia stessa e la divoriamo in pochi morsi.
Lasciandosi alle spalle il porto di Messina certifica per alcune ore che la Sicilia è, è sempre stata e resterà un’isola.
E’ un traghetto bidirezionale.
Significa che è simmetrico e la prua è identica alla poppa; significa che ha due prue, due volti, che è bifronte, come il Dio Giano, il dio delle porte, dei confini e dei cambiamenti. Il Dio degli inizi e delle fini.
Uscita: ferryboat 
Al rintocco delle 23.30, dopo aver caricato un treno diviso in sei segmenti, parte da Messina l’ultimo traghetto per la terraferma. Ecco, la porta della Sicilia si è chiusa, fino all’alba di domani.
Siamo sul Riace, una nave lunga più di 100 metri, il più vecchio traghetto in attività sullo stretto.
È stato costruito a Castellamare di Stabia nel 1983, e percorre come Sisifo il suo andirivieni di fatica da quaranta anni.
Per questo è amato da collezionisti e modellisti, nel loro struggimento per l’inanimato, e più volte fotografato, dipinto, riprodotto.
Possiamo arrivare al ponte del bar e mangiare per l’ultima volta il celebre, oleosissimo, amato e odiato arancino del ferryboat, un’esperienza più eucaristica che gastronomica. Portiamo alla bocca la Sicilia stessa e la divoriamo in pochi morsi.
Lasciandosi alle spalle il porto di Messina certifica per alcune ore che la Sicilia è, è sempre stata e resterà un’isola.
E’ un traghetto bidirezionale.
Significa che è simmetrico e la prua è identica alla poppa; significa che ha due prue, due volti, che è bifronte, come il Dio Giano, il dio delle porte, dei confini e dei cambiamenti. Il Dio degli inizi e delle fini.